I
l nome di questo sentiero sembra derivare dalla pavimentazione di mattoni provenienti da una fornace di cui è stato conservato il toponimo in prossimità della sede dell'azienda "La Fornace" che si trova a valle di questa via(1).Nel XVI secolo l'eremo di Monte Corona, l'oratorio di San Savino e all'abbazia di San Salvatore vengono unite da questra strada chiamata "La Mattonata"; costruita a secco con blocchi di pietra arenaria era larga circa due metri; si dice che il finanziatore dell'opera sia stato il monaco eremita polacco Nicolò Walski, già nobile maresciallo, che fornì la somma di seimila scudi(2).
L'opera allora considerata di grande importanza, non è più percorsa perché esiste la rotabile più comoda e adatta ai mezzi. La Mattonata presentava una caratteristica bellezza; era costruita con arte e seguiva un tracciato bene studiato sia dal punto di vista della brevità che della agevolezza, si snodava in mezzo al bosco di querce, di farnie e castagni. La costruzione della via maestra l'ha spezzata in molti punti, ciò sarebbe stata poca cosa, ma, nei primi anni 60 del 900, la sua semidistruzione era nei danni provocati dalle piogge e nel completo abbandono in cui era tenuta, in molti tratti è quasi irriconoscibile(3).
Fortunatamente oggi la via è percorribile e usata da marciatori e pellegrini.
Ricerca e Sintesi
Strade e posti
Fonti
(1) I castelli di Santa Giuliana, San Gregorio, Morcicchia: Condizioni economico insediative presenti e passate.
(2) L'abbazia di San Salvatore di Monte Acuto - Montecorona nei secoli XI-XVIII.
(3) Umbertide-abbazie-eremi-templi-ville-feste-folklore-sacro eremo di Monte Corona-castelli medioevali.