Il castello
L
e prime testimonianze scritte di questa località sono in un contratto stipulato tra Perugia e Città di Castello nel 1230 dove tra i consiglieri di Perugia partecipanti vi è un "Cristofanus Sportaçani"; sette anni dopo nel 1237, sempre "Christoforus de Sportaciano" è uno dei consiglieri in un altro accordo tra Perugia e Gubbio; è evidente quindi che in questo periodo Cristoforo era un influente esponente locale(1).Nel 1250 alla comunità di "ville Sportaçani" in P.S.A., assieme ad altre, è inflitta una multa dal tribunale di Perugia per non aver partecipato alla spedizione militare e al cerimoniale di sottomissione di Citta della Pieve(2).
"Villa Sportaçani" compare nel primo elenco delle comunità perugine del 1258 e nel 1260 come "v. Sportaçane". Nel 1282 in "v. Sportazani" sono censiti 25 focolari (famiglie)(3). Una prima citazione di Sportacciano come castello è nel 1361 nel nome della sua chiesa "S. Andrea de castro Sportaciani"(3) e continua ad essere così definito nel 1376-77(4), anche se lo si può trovare indicato come villa per altri decenni. Nel 1410 nel "casltello de Sportacciano" si contano 76 abitanti(5). Nel 1438, nel castello di Sportacciano sono censiti 11 focolari, nel 1469 10 e nel 1501 17(3).
Nel 1293 una disputa tra gli uomini del castello di S. Giuliana e quelli di Sportacciano viene risolta da un lodo avviato dall'Abate di S. Salvatore Roberto e portato a termine dal Priore di Pietro(6)(7).
Sin dalla fine del sec. XIII, nel territorio Sportacciano si hanno notizie della presenza di un mulino. Già nel 1293 si ha notizia di alcuni chierici che insorgono contro una chiusa costruita sul Tevere (una chiusa è necessaria per incanalare l'acqua per un mulino)(6); nel 1295 presso il Pian di Assino si fa cenno a una chiusa di una gualchiera (probabilmente usata per la fabbricazione di panni o carta) di proprietà del monastero(6). Da una controversia del 1334 tra Ermanno di Raniero del ramo degli Arcipreti e alcuni uomini di Sportacciano e altre località, si è a conoscenza della presenza in Sportacciano di un mulino in possesso Ermanno(8). Nel 1399 il monaco e sindaco di S. Salvatore di Monte Acuto "vir Bernardus ser Angeli da Perugia", rinnova una concessione enfiteutica di metà di un mulino sul Tevere presso villa Sportaciano(9). Infine nel 1478 è registrata una conferma fatta dal Commendatario dell'Abbazia a una facoltosa famiglia perugina di una gualchiera sul Tevere a Sportacciano(6)*1.
Nel 1376-77 i signori di Castiglione Ugolino sono riluttanti ad accogliere nel loro castello dei presidi armati inviati da Perugia e per questo si sospetta che nel castello ci siano gli alleati della Chiesa avversari della città, chiaro preludio di una ribellione; Perugia prima invia a Castiglione un'ambasceria, poi risolve la questione inviando contro i ribelli una forza militare. Per il sospetto che altri luoghi potessero entrare in combutta contro la città, si delibera che "le genti del Papa non dovevano solamente essere ricevute in Castiglione, ma [anche] in Ascagnano, nel Poggio di Manente, & in Isportacciano Castella"(4).
Nel 1395 gli uomini di Sportacciano presentano una supplica al Gran Consiglio di Perugia nel quale spiegano che per le passate turbolenze e per difendere lo stato Popolare della città, il loro castello era stato demolito e loro, in stato di miseria, erano costretti a trovare asilo altrove; per questo chiedono di riedificare il castello e un'esenzione dalle gabelle. Il Consiglio ne accorda la ricostruzione e l'esenzione da tutte le gabelle per tre anni(10). E' probabile che a seguito di questa ricostruzione, quello che fino a quel momento era un borgo fortificato, acquisisce lo status di vero e proprio castello.
Nel 1399 la comunità di Sportacciano costituisce un proprio catasto(11).
Nel 1488 dopo aver vinto ed esiliato quella degli Oddi, la fazione dei Baglioni è alla guida della città di Perugia. Nel 1489 gli Oddi si sono stanziati nell'eugubino e messe insieme alcune centinaia di armati, una volta congiunti con altri fuorusciti della città tornano nel perugino per appropriarsi alcuni castelli del contado. A ovest il tentativo di prendere il castello di Panicale fallisce ma, con fanti arruolati nel senese e nel chiugino (Castiglione del Lago), il castello di Paciano viene conquistato. A est le cose sembrano andare meglio: "... Agamennone della Penna, Giulio Cesare della Staffa, & M. Angelo di Leonello degli Oddi occuparono Pietra Melina, Civitella delle Benedittioni, S. Patrignano, & Sportacciano Castella di Perugia senza offendervi alcuno, & M. Bertoldo degli Oddi Castiglione dell'Abbate, & perché haveva da 300 fanti con alcuni cavalli si presentò anco poi alla vista della Fratta [Umbertide], ma senza alcun frutto, percioché Frattegiani tenendo serrate le porte, ricasarono di riceverlo.". Inizialmente l'intercessione del legato del Papa, in appoggio ai Baglioni, non sembra convincere i ribelli a liberare i castelli occupati, ma poi, grazie un arbitrato del Vescovo di Chiugi, "... in breve spazio di tempo sa concluso, che Pacciano si dovesse restituire al Legato, che vi andò poi personalmente, che gli officiali vi havessero ed esser messi da lui, e non ad altri, & che a fuorusciti fosse lecito di stare per tutti i luoghi che a loro più fossero piaciuti, fuori che nel Territorio di Perugia, che le robbe tolte fossero loro restituite, & quello che si conchiuse di Pacciano si conchiuse anco poi di Civitella, & di Pietra Mellina, & de gli altri luoghi, che i fuorusciti occupati s'havevano, & ad ambedue le Castella vi andò personalmente con li sudetti Signori il Legato, & egli proprio ne prese per la Chiesa il possesso..."(4). Nello stesso anno quindi i castelli di Paciano, Civitella, Pietra Melina e altri (non si sa quali) tornano alla città ma non tutti e non quelli di Sportacciano e di Castiglione dell'Abbate: Sportacciano viene ripreso ad aprile del 1490(12); Castiglione dell'Abbate viene ripreso in agosto e per esser stato sempre e fino alla fine ribelle, il castello viene demolito e i rivoltosi reticenti fatti prigionieri(4)(12).
In un censiemnto di ville e castelli di Perugia presumibilmente risalente all'inizio della seconda metà del sec. XVI, nella "Villa de Sportaciano" si contano 12 fuochi(13); da censimenti pontifici nel 1656 in Sportaccianoci sono 21 anime e nel 1736 62; in Sportacciano di Fratta nel 1829 si contano 104 anime e nel 1861 circa 90(14)*2.
Negli ultimi secoli Sportacciano ha avuto diversi proprietari, fra i quali il tenore Beniamino Gigli(15). L'ultimo abitante di 94 anni che vi era nato, è stato costretto ad abbandonare il castello nei primi anni 60 del 900 perché l'edificio dove abitava non era più sicuro(16); nei primi anni 80 si stava provvedendo al suo recupero(17). Oggi il castello è stato ristrutturato e valorizzato.
Le chiese
Chiesa di Sant Andrea di Sportacciano. La prima notizia della chiesa di S. Andrea di Sportacciano è del 1271 quando l'Abbazia di Monte Acuto ne revocato il rettore(7).
Giuliano di Sportacciano è uno dei chierici che nel 1293 insorgono contro una chiusa costruita sul Tevere(6).
Tra il 1332 e il 1334 sono registrati i pagamenti delle decime alla diocesi perugina fatti dal rettore "domino Bartholo" per la "ecclesie R. Andree de Partaciano"(18)*3.
Nel sec. XIV la "Ecclesia Sancti Andree de Sportacciano" risulta dipendente dal monastero di S. Salvatore di Monte Acuto(19).
Nel 1361 questa chiesa aveva un proprio catasto dei beni(10).
Nel 1388 per la Chiesa di S. Andrea di Sportaccian è registrato il pagamento delle Collazioni all'Abbazia(7).
La chiesa è nei registri catastali del 1444 e del 1493; nel 1489 S. Andrea "de castro Sportaciani" e proprietaria di 25 terreni(3).
Nel 1495 S. Andrea di Sportacciano è ancora nella lista delle chiese tributarie dell'Abbazia(7), ma nel 1530 l'Abbazia rinuncia al possesso di molte chiese compresa quella di S. Andrea(7).
Prima del 1573 alla chiesa di S. Andrea viene unita sine cura la chiesa di S. Giovanni in Farneto e nel 1829 la parrocchia è a sua volta unita a quella di S. Salvatore di Monte Corona(20).
La chiesa di S. Andrea si trovava in prossimità di Sportacciano verso ovest, nel vocabolo S. Antonio(17)*4; nel 1950 questa chiesa viene completamente demolita allo scopo di recuperare le pietre conciate per costruire un serbatoio per l'acqua e stalle per i suini(17)*5.
Chiesa di San Giovanni del Farneto. Nel territorio di Sportacciano era anche la chiesa di S. Giovanni del Farneto*6 anch'essa dipendente dal monastero di S. Salvatore di Monte Acuto(3).
Una prima citazione di questa chiesa si quando nel 1293 il suo rettore chierico secolare, Giovanni di Farneto, è tra i religiosi coinvolti in un'insurrezione contro una chiusa costruita sul Tevere(6).
Nel 1388 è registrato il pagamento delle Collazioni all'Abbazia da parte della Chiesa di S. Giovanni del Farneto(7).
Nel 1435 la chiesa è data in beneficio a "Domino Ballioni de Ballionibus de Perusia"(Baglione Baglioni della nota famiglia perugina) che inseguito assume l'incarico di Avvocato Concistoriale(10)(7)*7.
Nel 1489 la chiesa di S. Giovanni "de Sportaciano" risulta proprietaria di 6 pezzi di terra(3).
S. Giovanni del Farneto è ancora nell'elenco dei beni dell'Abbazia del 1495 ma come per S. Andrea, nel 1530 anche S. Giovanni è tra i beni alienati dall'Abbazia(7).
Prima del 1573 la chiesa di S. Giovanni in Farneto è unita sine cura a quella di S. Andrea(20).
Nel 1791 la chiesa di S. Giovanni del Farneto è distrutta da un terremoto(20).
Ricerca e Sintesi
Strade e posti
Fonti
(1) Codice diplomatico del Comune di Perugia, periodo consolare.
(2) I 'libri dei banditi' del comune di Perugia.
(3) Città e territorio tra medioevo ed età moderna.
(4) Della historia di Perugia.
(5) Documenti di storia perugina.
(6) L'Abbazia di San Salvatore di Monte Acuto - Montecorona nei secoli XI-XVIII.
(7) Dissertazione.
(8) Dal cespuglio all'albero - nuovi documenti per la storia della famiglia Arcipreti di Perugia.
(9) Le pergamene dell'Ospedale di S. Maria della Misericordia di Perugia dalle origini al 1400.
(10) Belforti-Mariotti.
(11) Le comunanze rurali del contado perugino alla metà del secolo XIV.
(12) Cronaca della città di Perugia dal 1309-1491.
(13) Le piante et i ritratti delle Città e Terre dell Umbria Sottoposte al Governo di Perugia.
(14) La popolazione dello Stato Romano (1656-1901)/Indice alfabetico di tutti i luoghi dello stato pontificio/Topografia dello stato pontificio.
(15) lolivoelaginestra.it
(16) Umbertide-abbazie-eremi-templi-ville-feste-folklore-sacro eremo di Monte Corona-castelli medioevali.
(17) Umbertide e il suo territorio.
(18) Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV.
(19) In margine ad una carta geografica delle chiese, dei monasteri e degli ospedali della Diocesi e del contado di Perugia nel sec. XIV.
(20) Le fonti per lo studio della popolazione della Diocesi di Perugia dalla metà del XVI secolo al 1860.
Note
*1 Nelle carte IGM a est di Sportacciano verso il Tevere, v'è un fosso detto "della Macinara" e una località detta "il Molinaccio".
*2 Nei censimenti riportati e in altri si hanno notevoli variazioni demografiche nel tempo probabilmente dovute a errori e a differenti aree comprense.
*3 Il rettore Bartolo paga le decime per la chiesa di S. Andrea solo una volta; più frequenti sono invece i suoi pagamenti fatti per la chiesa di S. Giuliano di Monte Acuto.
*4 La fonte(3) descrive la chiesa di S. Andrea all'interno delle mura del castello; la stessa fonte(3), nell'elenco delle chiese, la riporta in due località: In una in "Sportacciano" (non per forza all'interno del castello), nell'altra in un omonima località chiamata "S. Andrea di Sportacciano".
Nelle odierne carte IGM una località chiamata "Podere S. Andrea" è a 800m a nord del castello (coordinate GPS 43.274538, 12.362439), ma ritengo che questo sia troppo disagevole e distante dal castello.
La fonte(17) ci dice invece che la chiesa era prossima e ad ovest del castello, in un vocabolo chiamato S. Antonio; nelle carte IGM di oggi, ad ovest del castello non c'è nulla; nelle carte regionali invece a 70m ad ovest del castello sono riportate ancora le sagome di alcuni caseggiati (coordinate GPS 43.266882, 12.364328); in effetti in questo punto, a lato di un terreno, a ben vedere sul posto si nota nel terreno ancora una quantità insolita di pietrame; la chiesa poteva essere in questo punto.
*5 La fonte(16) riporta lo stato della chiesa nei primi anni 60 del 900 come semplicemente crollata.
*6 Nella prima lista delle località del contado di Perugia del 1258 del rione di Porta S. Angelo è riportata una "Vila Farineti", nel 1260 "v. Farneti" e nel 1282 in "v. Farneti" sono censiti 5 focolai; nei successivi censimenti il borgo è assente(3), probabilmente unito al distretto di Sportacciano. Si ricorda che di questo luogo furono già signori i Pelloli e quando nella seconda metà del sec. XVIII apparteneva ai Marchesi Florenzi, in piedi v'era solo un antico Torrione con altri edifici annessi(10). Il vocabolo Farneto si trova presso un laghetto a 1km a sud di Sportacciano (coordinate GPS 43.25819, 12.366773); oggi di questo posto rimane solo un casolare privato raggiungibile risalendo una strada bianca da sud-est.
*7 L'Avvocato Concistoriale è colui che, durante il concistoro, perorava le cause di canonizzazione e di beatificazione.