Indice
Il castello
A
nticamente l'area in cui era il castello del Bisciaro faceva parte del territorio di Preggio censito tra le comunità perugine del rione di Porta S. Angelo nel 1260 come "c. Pregii cum curia sua" e tassata dell'imposta straordinaria "imposito bladi"; la "curia" del castello di Preggio doveva essere molto estesa dato che in un censimento seguente, nel 1282, nel distretto di "Preggii" si contano ben 422 focolari (famiglie)(1).Nei censimenti successivi, il territorio Preggio risulta frazionato; negli elenchi delle comunità perugine del 1370 appare il distretto di "villa Rachiusciolis"; Nel 1438 in villa Racchiusole si contano 26 focolari mentre nel castello di Preggio i focolari sono 43; nel 1501 in v. Racchiusole ci sono 18 focolari e in Preggio 28(1); in un censiemnto più tardo, presumibilmente risalente all'inizio della seconda metà del sec. XVI, nel "Castel de Rechuseioli" si contano 26 fuocolari(2). Il castello del Bisciaro si trova presso il caseggiato di S. Cristoforo nel distretto di villa Racchiusole.
In un testamento del 1511 del cittadino perugino Bernardo del fu Simone di Annibaldi, sono riportate le sue volontà che chiede di farsi seppellire presso chiesa di S. Cristoforo di Racchiusole "prope palatium sue habitationi" (vicino al palazzo sua dimora); il palazzo in questione è proprio quello con il titolo di "Bisciajo"(3).
Già nel 500 la celebre famiglia perugina Vermiglioli è proprietaria dei vasti fondi terrieri presso il Bisciaro e delle aree circostanti(3). Il casato dei Vermiglioli ha dato a Perugia illustri protagonisti della cultura e della scienza (i medici Pietro I (1510) e Gerolamo e il figlio Antonio, i rettori della Sapienza Vecchia Camillo di Gerolamo (1515-16) e Pietro II di Camillo (1538 e 1542-43) e nel 1769-1848 Giovanni Battista fondatore del Museo Archeologico di Perugia)(4). Non si sa se i Vermiglioni entrano in possesso del Bisciaro dopo la morte di Bernardo o ne sono comproprietari.
Nelle mappe di Ignazio Danti del 1577-1580 abbiamo una prima notizia della presenza in questi luoghi di quello che sembra essere un castello o un posto di guardia o una residenza fortificata indicata con il nome di "Solbischiaio" o "Solbicciaio".
Nel 1751-1800 il Bisciajo è descritto come palazzo appartenente a Tojano Vermiglioli(3).
Nella mappa del catasto Gregoriano di Perugia del 1818-1820, nell'area presso il borgo di "San Cristoforo del Bisciaro, comune di Fratta" è illustrato il vocabolo di S. Cristoforo e non lontana la sagoma del castello (o del palazzo) del Bisciaro simile a come appare oggi(6).
Nei primi anni dell'800 le sorelle Lavinia e Agnese Vermiglioli si sposano con i fratelli Conti Marcantonio e Benedetto Oddi-Baglioni portando in dote i beni di famiglia (le terre presso la Contessa, il Bisciajo e Bagnaia). Nel 1821 le proprietà in declino sono cedute dai Conti Oddi-Baglioni e delle sorelle Vermiglioli a Tommasa Oddi Baglioni Danzetta e al marito Fabio(5); con questa cessione le proprietà della famiglia Vermiglioli entrano a far parte dei beni della Tenuta del Colle del Cardinale(6).
Nel 1893 il Conte Marco Oddi Baglioni, figlio di Alessandro vende tutti i beni del Colle, compresa la "Tenuta del Bisciaio", all'imprenditore marchigiano Ferdinando Cesaroni(6).
Nel dicembre del 1924/29 la fattoria "Umberto I" passa all'avvocato di origine genovese Luigi Parodi. Tra il 1926 e il 1928, Luigi Parodi promuove la costruzione "ex-novo e con sensibili rifacimenti, [..] dei predi Palazzi, Giorgina, Gina, Maria Vittoria, Anna Letizia, Bisciaio"; al Bisciaio è evidentemente stato ristrutturato il castello (o palazzo) e non il borgo di S. Cristoforovisto che oggi è praticamente sparito. Dopo Pochi anni, nel 1931 Luigi Parodi muore e la Tenuta del Colle del Cardinale passa in eredità alle figlie minorenni Anna Letizia e Maria Vittoria. Nei primi anni 50 del Novecento gli eredi Parodi iniziano la vendita della Tenuta smembrandone le parti e così anche la "Tenuta del Bisciaro"(6).
Nel 1973 il castello è stato sottoposto a notevoli opere di consolidamento e restauro(4); nel 1997 è proprietario l'Arch. G. Ciriminna che pur avendo buon intenzione di effettuare un adeguato restauro, ancora oggi non è stato eseguito(7).
Nell'edificio del castello si distingue quella che doveva essere la parte più antica costituita da una massiccia torre rettangolare nell'angolo a sinistra rispetto all'attuale ingresso(7).
In sintesi non si hanno precise notizie riferibili a un castello in questo luogo*1, a eccezione di quello che è riportato poco chiaramente nell mappe del Danti. Come la vicina Torre Gualterotta e altre sparse nella zona e nel contado, è possibile che in origine il Bisciaro sia stata una torre di guardia civica in seguito adattata a residenza privata.
Le chiese
Nel distretto di Racchiusole erano presenti tre chiese parrocchiali*2: S. Michele Arcangelo, S. Donto in Valle Oscura e S. Cristoforo del Bisciajo(3).
Chiesa di San Michele Arcangelo. La chiesa di S. Michele Arcangelo delle Racchiusole è indicata tra quelle nel territorio di Perugia sin dalla metà del XIV secolo(3); nel 1332-1334 è registrato il pagamento delle decime da parte del rettore "dompno Stephano" per la "ecclesie S. Angeli de Raclustioli" alla diocesi di Perugia(8).
Nel 1407 il rettore "dompnus Iacobus Iohannis de castro Preggii" della chiesa di S. Angelo "de Rachiusciolis districtus castri Preggii" nel rione di P.S.A di Perugia trascrive i beni della sua chiesa a catasto (1)(3); la chiesa è ancora registrata a catasto nel 1489 e del 1493(1).
Già prima del 1541 a questa parrocchia risulta unita a quelle di S. Donato in Valle Oscura e di S. Cristoforo del Bisciaio(9).
Nel 1577 si sa che questa parrocchia era tra quelle tributarie del "pleberium" alla pieve di S. Maria Assunta o di S. Gricignano di Pieve Petroia (a ovest di Monte Tezio)(9).
Nel 1821 la parrocchia di S. Michele Arcangelo in Racchiusole è provvisoriamente unita a quelle di S. Maria in Monte Acuto, S. Bartolomeo in S. Bartolomeo dei Fossi e S. Simone in Monestevole(9).
Dal 1906 al 1923 dai documenti si conosce dell'esistenza, probabilmente eretta presso la Parrocchia di San Michele Arcangelo in Racchiusole, di una "Confraternita auxilium christianorum" di cui però si hanno altre notizie in merito(10). Dal 1913 al 1929 si hanno i documenti dell'attività dell'istituzione della Compagnia del Santissimo Sacramento in Racchiusole, soppressa dal 1986; anche questa probabilmente si trovava presso la Parrocchia di San Michele Arcangelo(10)*3.
Nel 1986 la parrocchia di S. Michele Arcangelo in Racchiusole viene soppressa e l'intero patrimonio è trasferito alla parrocchia di S. Giovanni in Pantano di Perugia(10).
Chiesa di San Donato. La "capella Sancti Donati in Valle Obscura" o "ecclesiam Sancti Donati in Valle Obscura" è confermata alla cattedrale perugina da Federico I Barbarossa nel 1163, Alessandro III nel 1169 e Clemente III nel 1189(11); ancora nel 1268 la chiesa S. Donato di Valle Oscura è tra i beni religiosi vescovili(12).
Nel 1332-34 il rettore "dompnus Laurentius" della "ecclesia S. Donati de Valle Obscura" assolve al pagamento delle decime alla diocesi perugina(8).
Nel XIV la "Ecclesia Sancti Donati de valle Scura" è ancora indicata tra le chiese dipendenti dalla cattedrale di Perugia(13).
Nel 1489 a questa chiesa sono censiti 6 terreni(1).
Già prima del 1541 le parrocchie di S. Donato in Valle Oscura e di S. Cristoforo del Bisciaio risultano unite a quella S. Michele Arcangelo(9).
Questa chiesa si trova oindicata essere nel territorio di Monestevole(3)*4.
Chiesa di San Cristoforo. Non distante dal castello del Bisciaro è la "Ecclesia Sancti Christofori de Bisciario" che nel sec. XIV risulta essere tra le chiese dipendenti dalla canonica della SS. Trinità di Preggio(13). Si dice che questa chiesa fosse anticamente parrochiale(3).
Nelle registrazioni catastali del 1489 e 1497 a questa chiesa sono censite 6 partite di terreno(1). Tra il 1489 e il 1605 questa chiesa è iscritta in una registrazione catastale con il nome di "Ecclesia Sancti Cristofori de Bisciario districtus ville Rachiasciole"(14).
Già prima del 1541 le parrocchie di S. Cristoforo del Bisciaio e di S. Donato in Valle Oscura risultano unite a quella S. Michele Arcangelo(9).
Dove nel catasto Gregoriano del 1818-1820 era riportato il vocabolo di San Cristoforo con indicata l'omonima chiesa, oggi non è rimasto nulla(6).
Nei limiti della chiesa di S. Cristoforo era anche quella di S. Lucia di proprietà di un certo "Giardino e più anticamente di Marago"(3); a beneficio semplice, anch'essa nel 500 aveva un proprio catasto(3); nel 1620 godeva le rendite di questo beneficio D. Agostino Volpi parroco di S. Donato di Racchiusole(3). Nel 1751-1800 S. Lucia risulta diruta(3) ma i suoi registri sono conservati assieme a quelli della parrocchia di S. Michele Arcangelo in Racchiusole(10).
Nel 1735 Alessandro II di Angelo Vermiglioli, con la benedizione del fratello canonico Pietro IV, fa costruisce una chiesa dedicata alla Madonna del Rosario nelle vicinanze del Bisciaro(3)(4). In questa chiesa v'era un quadro dipinto da Francesco Busti, rappresentante la Vergine con il Bambino, e i tre santi S. Filippo Neri, S. Francesco d'Assisi e S. Antonio da Padova. Il ricordo di questa chiesa è stato perpetuato in una lapide scolpita all'epoca; dell'aula religiosa già nel 1997 non c'era più traccia(7).
Ricerca e Sintesi
Strade e posti
Fonti
(1) Città e territorio tra medioevo ed età moderna.
(2) Le piante et i ritratti delle Città e Terre dell Umbria Sottoposte al Governo di Perugia.
(3) Belforti-Mariotti.
(4) Castelli Fortezze e Rocche dell'Umbria.
(5) Amore, dote e politica. L'alleanza matrimoniale Danzetta-Guardabassi nella Perugia dell'ottocento.
(6) Tenuta Colle del Cardinale.
(7) S. Giovanni del Pantano e il suo intorno.
(8) Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV.
(9) Le fonti per lo studio della popolazione della Diocesi di Perugia dalla metà del XVI secolo al 1860.
(10) Archivi SIUSA.
(11) Le più antiche carte della cattedrale di San Lorenzo di Perugia (1010-1300).
(12) Pievi e parrocchie dipendenti dal capitolo della Cattedrale di Perugia nel secolo XIII.
(13) In margine ad una carta geografica delle chiese, dei monasteri e degli ospedali della Diocesi e del contado di Perugia nel sec. XIV.
(14) san.beniculturali.it
Note
*1 Diverse fonti confondono il Bisciaro in P.S.A. di Preggio o di Racchiusole con altri luoghi.
Una "Villa Bisane et Fibilie" è citata nel 1258 in P.E. e nel 1370 la ritroviamo citata in P.S.S. come "villa Bisciane"(1); questa doveva essere presso Pila o Castel del Piano o S. Andrea delle Fratte.
Nel 1278 e 1370 la fonte(1) riporta di una "v. Fratte de Biccis" in P.S.S e la chiesa di "S. Domianus de Fracta Bicci de Lacu" (o "S. Domianus de Fracta" presso Barca della Fratticciola(?)) in P.S.S; Fratta de' Becci si trovava presso il lago Tresimeno, probabilmente nell'attuale zona del Pischiello ('BDSPU - Passignano sul Trasimeno tra evo antico e Medioevo - Toponomastica e storia della riva settentrionale del Lago Trasimeno' e anche pergamena n. 424 in 'Le pergamene dell'Ospedale di S. Maria della Misericordia dalle origini al 1400').
In una località chiamata "Bischis" si trova la chiesa di "S. Maria Bischii de villa Tregine"; questa doveva essere presso Castel Rigone in P.S.A.; un odierno vocabolo Trecine a sud-ovest di Castel Rigone.
Infine la fonte(8) associa "castrum Martille et Bistii", citato nelle conferme fatte alla cattedrale nel 1169 e nel 1189(11), a un "castra di Biscium" e quindi al 'nostro' Bisciaro; in realtà di questo castello non si hanno notizie.
*2 La fonte(1) cita anche le chiese di S. Maria Maddalena "de villa Biscioni" in P.E. e di S. Maria Bischii (o Bischis) in P.S.A. ma per le ragioni spiegate nella nota*1, le ritengo altrove.
*3 Le Compagnie del SS. Sacramento iniziarono a diffondersi in Italia alla fine del 400 ma la loro massima diffusione avviene dopo il Concilio di Trento del 1564. La Compagnia laicale del SS. Sacramento costituisce per secoli la Confraternita Parrocchiale per Eccellenza in molte parrocchie, specialmente nel contado, dove al complesso tradizionale Chiesa-Campanile-Canonica si aggiunge un oratorio. L'attività consisteva nella preghiera comune e personale, nella carità verso i poveri e gli ammalati e all'assistenza giornaliera alla S. Messa. Evidente era la presenza nell'accompagno del viatico e delle processioni Eucaristiche, che sottolineava la fede della Chiesa nella presenza reale di Cristo nel sacramento. La Compagnia viene soppressa in Italia da Napoleone nel 1807, in seguito alcune sono ricostituite ma con il tempo andarono scomparendo.
*4 Le fonti(1) e(3) indicano S. Donato in Valle Oscura nel distretto di Monestevole, quindi è probabile che il legame tra questa chiesa con Racchiusole era solo parrocchiale; Oggi una località S. Donato è a 1,9km a sud-ovest da Monestevole (coordinate GPS 43.251071, 12.271114).
Nell'attuale mappa IGM, un vocabolo "C. Valle Scura" si trova tra Coltavolino e Montacutello (coordinate GPS 43.23796, 12.46); a nord-est di Vicolo Rancolfo, si trova un altro vocabolo chiamato "Pod. Valloscura" (coordinate GPS 43.25601, 12.45033); la fonte(1) suggerisce questa come la zona in cui poteva essere S. Donato in Valle Oscura, ma ritengo che queste siano solo località omonime.
I
l castello del "Bisciaro" è un nome che richiama numerose e bizzarre leggende locali.Il nome del luogo fa pensare ad un luogo ricco di bisce oppure sembra derivi da "Solbicciaio", che in gergo umbro antico sembra volesse significare "sole nascente"; Infatti per un fenomeno di movimento della terra e di posizione del castello esso viene colpito dai primi raggi del sole nascente, mentre tutto all'intorno vi è ancora la penombra.
Ma piace più la storia di una tradizione orale ancora diffusa secondo cui il nome di questo luogo tratterebbe origine del fatto che anticamente nel castello venivano raccolti i "bisci", cioè i figli di genitori sconosciuti e i nati da donne note, le quali, avendoli generati e messi al mondo fuori del matrimonio, erano rinchiuse in una vicina villa, detta per questo delle Racchiusole.
"I figli nati dai loro 'turpi' incontri venivano perciò ospitati nel Bisciaro e, nell'eventualità che non bastasse il castello, avevano rifugio nel Bisciaiuolo, poco sotto".
"Il Sig. Sergio ci racconta ancora che appunto nelle mura del castello esiste un'apertura, abbastanza alta, da cui venivano calati i bambini dati in adozione, in modo che sia i custodi, che i nuovi genitori non avessero occasione di incontrarsi e quindi riconoscersi..." e "... ancora qualche parola sui briganti che infestavano la zona nel tempo che fu, sul palazzo delle Bietole, l'Osteria*1, il Palazzo del Bravo e il brigante Primavalle.".
Non è da escludere che nei tempi difficili del nostro più remoto passato esistesse una relazione tra il non lontano Palazzo dell'Inquisitore*2, le Racchiusole e il Bisciaro(1)(2)(3).
Ricerca e Sintesi
Strade e posti
Fonti
(1) Racconto del Sig. Sergio Baldoni alla rivista "In...Cammino".
(2) Umbertide e il suo territorio.
(3) S. Giovanni del Pantano e il suo intorno.
Note
*1 Una seconda località "Casa Osteria" si trova a est di Pian di Nese, presso il ponte sul Nese.
*2 Il Palazzo dell'Inquisitore, dove sembra che in seguito al Concilio di Trento del 1545, vigeva una speciale magistratura.