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a prima notizia del monastero di S. Angelo del Renario si ha quando viene lasciato dalle monache che vi abitavano; nel giugno del 1253 la badessa e alle monache del monastero di S. Angelo de Arenario, aiutatate economicamente da alcuni nobili perugini, acquistano e si trasferiscono nel convento di S. Francesco di Pastina (poi chiamato S. Francesco delle Donne) dopo che i frati francescani lo avevano lasciato per trasferirsi nella nuova e più ampia sede di S. Francesco al Prato(1)(2).Nel 1279, anno di stesura dello statuto del Comune di Perugia, il convento di S. Angelo è ancora di proprietà delle monache che sembrano abitarlo; nello statuto il Comune delibera di impegnarsi a mantenere, riparare e difendere una lista di monasteri e luoghi religiosi e tra questi sono inclusi i monasteri di "Sancti Angeli de Arnario" e di "Sancte Caterine"; nello stesso statuto si decreta che le "domine seu monasterium Sancti Angeli de Arnario habeant ad fruendum de terreno communis Perusii duas petias terre" (signore del monastero di S. Angelo del Renario abbiano a godere di due terreni del Comune di Perugia), uno nella valle vicino al monastero, l'altro lungo la strada tra "Sancto Marco de Via Plana" e Monte Malbe e stabiliscono che altro non debbano avere(3).
Nel 1318, tra le condizioni imposte dal Comune di Perugia per regolare l'affitto di Monte Malbe, ossia la raccolta di suoi frutti, si specifica che devono essere salvaguardati i precedenti diritti riservati al "monasterium sancti Angeli de Arnario in monte predicto"(1)(4)(5).
Durante il sec. XIV, il monastero di S. Angelo "de Arnario" è beneficiario di eredità negli anni 1303, 1315, 1326, 1341 e 1363(6), a dimostrare ancora che il monastero era ancora abitato delle religiose.
I beni del monastero di S. Angelo de Arenario di P.S.A. sono registrati nel catasto del sec. XIV, probabilmente nel 1361; nel 1404, i monasteri di S. Caterina presso Perugia e di S. Angelo de Arenario, vengono unitamente iscritti al catasto dal medesimo sindaco e procuratore mentre nel 1391 i due enti sono allibrati separatamente(7). Il monastero benedettino femminile di S. Caterina, detto di S. Caterina Vecchia, si trovava lungo la strada Monteripido-Ponte d'Oddi.
Al monastero di S. Angelo era unita la chiesa di S. Giovanni che era in prossimità di un palazzo detto "Della Bella" di cui però non si conosce la posizione(1)(8).
A causa dell'avvenuta demolizione del monastero dei monaci di S. Giovanni di Marzano nella diocesi di Città di Castello dovuta dalle calamità e alle tempeste, con ordine della S. Sede, nel 1435 e 1436, i monaci vengono trasferiti nel monastero di S. Angelo del Renario(1)(2). In verità pare che questi monaci fossero in S, Angelo da almeno cinque anni prima, difatti nel 1430 il monaco Olivetano Antonio del fu Vignatolo di Perugia, ottenuta licenza dall'abate Generale di passare ad "altra religione [o Ordine] meno austera dell'Olivetana", fa professione di fede davanti all'altare di Sant'Antonio nella chiesa di Sant'Angelo del Renario e a Ercolano abate del monastero di S. Giovanni di Marzano della diocesi di Città di Castello dell'Ordine Benedettino(9).
Per fronteggiare la diffusione della pestilenza, nel 1478 il Magistrato appena eletto porta avanti le misure prese dal predecessore e stabilisce di "comprare il luogo fuori della Città per gl'infetti di quella pestifera contagione, che fu Sant'Angelo del Renaro luogo nella villa di San Marco nel distretto di Monte Pacciano"(1)(10). Nel 1523 il monastero di "Sancto Angelio de renario" è di nuovo indicato per essere uno dei "Luoghi eletti per seppellire gli appestati e per tenerli"(4)(5).
Il monastero di S. Angelo, in gran parte diroccato, con la chiesa e i suoi possessi passa ai Canonici Regolari di S. Maria degli Angeli (detta poi di S. Maria de Fossi nel Rione di P.S.P., poi l'Orfanotrofio di S. Anna)(1), i quali nel 1694 l'affittano a Felice Naldini e suo nipote Camillo Pinozzi con l'obbligo di conservare la chiesa esistente; per inadempienze degli affittuari (per mancati pagamenti o cura del bene), i canonici di S. Maria dei Fossi esercitano il diritto di devoluzione e nel 1700 affittano di nuovo il monastero alla Nobile famiglia Massini(1).
Tra il 1751 e il 1800 si descrive il monastero di "S. Angelo del Renajo sul dorso di una pendice di Monte Malbo, che in un suo cavo sassoso ne accoglie il vicino recinto, e gli avanzi di antiche diroccate mura concorre a formarne un dilettevole orrore. Fu già in questo luogo un monastero di monache benedettine, il tempo della cui erezione è incerto ma per quanto mostrano le di lui reliquie è antichissimo"; "Fra le rovine dell'antico grandioso monastero, sorge la chiesa che mostra all'esterno di essere stata molto più ampia, e di maggiore altezza, ma che poi ridotta a nuova forma, non ha presentemente cosa che corrisponda all'altrui curiosa espettazione."; "Essa è dedicata a S. Michele Arcangelo una di cui immagine scolpita in legno in un lato dell'altare, ha nel goffo lavoro qualche indizio di antichità, e vi si celebra la festa il di 29 di settembre."(1).
Nel 1926 la chiesa di S. Arcangelo è descritta come un "fabbricato in mezzo ad una scogliera che, cadendo quasi a picco, forma una specie di anfiteatro entro cui è chiuso il Monastero. S'incontra a sinistra della via provinciale, partendo da Perugia, poco prima di giungere a Cenerente. Oggi è ridotto a casa colonica, ma la Chiesa esiste ancora, e tutto il fabbricato ha subito lievi modificazioni."(4).
Nel 1954 "sussiste ... la chiesa, sebbene adattata a casa colonica. È di forma rettangolare ed il presbiterio è tuttora coperto con volte a crociera sostenute da eleganti pilastrini ottagonali. Sopravvivono avanzi di pitture, e sono visibili anche i ruderi dello scomparso monastero."(2).
Presumibilmente all'inizio della seconda metà del sec. XVI si trova l'unico censimento della località di "Villa de S. Agnolo del Renaio", nella quale si contano 6 focolari(11).
Oggi del monastero non è apparentemente rimasto nulla mentre la chiesa, all'interno dell'area privata della cava, è stata ristrutturata e fatta sede di uffici.
Ricerca e Sintesi
Strade e posti
Fonti
(1) Belforti-Mariotti.
(2) Monasteri sotto la regola benedettina a Perugia e dintorni (in Benedictina).
(3) Statuto del comune di Perugia del 1279.
(4) I due conventi dei PP. Cappuccini in Perugia.
(5) Archivio per la storia ecclesiastica dell'Umbria.
(6) Le pergamene dell'Ospedale di S. Maria della Misericordia di Perugia dalle origini al 1400.
(7) Città e territorio tra medioevo ed età moderna.
(8) Chiese perugine dipendenti da monasteri (in Benedictina).
(9) archiviodistatoperugia.it
(10) Della historia di Perugia.
(11) Le piante et i ritratti delle Città e Terre dell Umbria Sottoposte al Governo di Perugia.