S
intetizzo quanto scritto da Francesco Briganti nel 1925 e 1951."A questa località si accede tanto da Deruta quanto da Pontenovo, e trovasi vicino alla cosidetta Fonta nella dei carbonari, sorgente d'acqua (m. 550) sul sentiero che conduce alla vetta più alta denominata Le Cinque Quercie."
"E' noto che verso il 1880 alcuni derutesi, con l'idea di rinvenire un prezioso tesoro, intrapresero degli scavi. Ma essendo i medesimi stati eseguiti non certo a scopo scientifico, furono guastate le traccie dei ruderi dell'epoca romana e asportato il materiale per utilizzarlo in moderne costruzioni.".
"L'avv. Umberto Calzoni [1881 – 1959], dotto cultore degli studi preistorici della nostra Regione, ha segnalato per primo una Stazione Eneolitica presso Perugia-Vecchia."; ... "Nel Museo preistorico della nostra Città troviamo [i] resti della stazione eneolitica... [segue breve descrizione di alcuni piccoli oggetti]".
"Nel 1898 cupidamente ricominciarono degli scavi tendenti allo scoprimento di aurei tesori. Ci recammo sul luogo, e potemmo osservare i ruderi di un'antica casa, dalla cui pianta si vedevano chiaramente le superfici di sei ambienti, con pavimenti in mosaico. [segue breve descrizione delle fondamenta del rudere]" ... "Fortunatamente, durante questi ultimi scavi, il Prof. Alpinolo Magnini disegnò uno dei mosaici rinvenuti che qui riproduciamo." ... "Il mosaico copriva il pavimento di una camera di forma quadrata di m. 3,50 di lato. Erano colorate in arancione le due crocette degli angoli, le fascio che incorniciavano i due delfini, il contorno degli occhi e le due pinne allungate ai lati delle teste dei delfini stessi.".
"Animati dal desiderio di far eseguire uno scavo regolare, vennero momentaneamente sospesi i lavori per richiedere l'autorizzazione alla proprietaria del luogo Sig.ra Giulia Fabretti e all'Ufficio Regionale per Monumenti e Scavi. L'autorizzazione non venne, e, tornando sul luogo, notammo che i soliti avidi ricercatori del tesoro avevano distrutto il mosaico."(1)(2).
Verso la fine degli anni 60 del secolo scorso (nel 900), alcuni taglialegna di Pontenuovo, lavorando nella località da sempre denominata Perugia Vecchia, rinvennero uno ziro di terra cotta che consentì, attraverso studi e indagini svolti dalla locale soprintendenza archeologica, di individuare in adiacenza alla strada detta dei carbonari, all'interno di un fitto bosco ceduo, un sito in cui erano presenti resti di una villa romana conservati fino allo spiccato dei muri.
Gli scavi condotti dalle Dott.sse Arena e Tornei ebbero inizio nel 1970 e 71 e seguirono nell'anno 1973. Gli studi ripresero dalla Dott.ssa Tornei nel 1976/79. In tale circostanza fu fatto uno scavo a trincea ad anello, larga cm.50, fino al terreno vergine (roccia di un colore marrone chiaro) per accertare quale fosse l'estensione della villa che si riscontrò essere poco più grande di quella rinvenuta inizialmente.
Tutti i materiali rinvenuti (monete, ceramica sigillata verniciata e non), hanno fatto ipotizzare un edificio di epoca romana costruito intorno al sec. III e IV d.c. e che fu abbandonato in questo ultimo secolo. Le caratteristiche riscontrate hanno fatto ritenere essere una villa destinata a ozio o villeggiatura.
Studi approfonditi non risultano essere stati effettuati, non è stata identificata né la dimensione del 'fondo', né il tipo di economia praticata, né il quadro socio economico di questo tempo di età imperiale(3).
Ricerca e Sintesi
Strade e posti
Fonti
(1) Perugia Vecchia: La città romana di Casuentillo. Ricordi dell'epoca aneolitica, etrusca e romana nella Media Valle del Tevere (in Perusia ...).
(2) Castelleone, Pomonte, Sorgnano, Perugia-Vecchia.
(3) Estratto di Massimo Margaritelli della conferenza tenuta a Deruta nel 2014 dalla Dott.ssa Dorica Manconi.